Recensione Gazzetta del Mezzogiorno Spaghetti Paradiso marzo 2013


LA NOVITA' – L'AUTORE E' UN LEGALE DA ANNI IMPEGNATO SUL TEMA - LE RICETTE METAFORICHE DEL PROTAGONISTA.
SPAGHETTI PARADISO PER LE DONNE VIOLATE. UN GIOVANE AVVOCATO BARESE IN LOTTA CONTRO LE SOPRAFFAZIONI, NEL ROMANZO DI NICKY PERSICO

Se non vedi il nemico come tale, non sarai mai in grado di contrastarlo. E quando capirai ti starà già piantando un coltello nella gola. L'associazione di tipo mafioso, lo stalking manipolativo: entrambi avevano come primo obiettivo l'irriconoscibilità”. Non è una verità lapalissiana e si fa fatica a comprenderla. Ad Alessandro Flachi – inesperto e un po' maldestro praticante avvocato nel prestigioso studio Spanna di Bari – non sarà infatti sufficiente far ricorso all'intuizione per afferrare la natura più profonda, e dunque più oscura, di una trappola psicologica che ha immobilizzato due donne: Virginia e Maria. Diversissime fra loro per estrazione sociale, livello culturale, disponibilità economica, eppure entrambe prigioniere in una gabbia di ricatti, persecuzioni e violenze, costruita per loro dai rispettivi compagni di vita. Per Alessandro, curatore legale delle due vicende, si annuncia un lento viaggio negli inferi della sopraffazione, incorniciato da un titolo quasi ossimorico: Spaghetti Paradiso (Baldini & Castoldi), primo romanzo dell'avvocato e giornalista barese Nicky Persico, già autore del racconto Teresa Dondolava (da cui è stato tratto l'omonimo cortometraggio) e da anni impegnato, come legale, nel contrasto alla violenza sulle donne, fenomeno di cui si è occupato anche attraverso la promozione di numerose manifestazioni ed iniziative. Un interesse coltivato, dunque, nel tempo e soprattutto negli anni di silenzio collettivo, lontano dai riflettori mediatici che, in questi giorni di pubblico dibattito sull'argomento, stanno illuminando decine di estemporanei paladini della causa.
Ed anche il volume, uscito già da qualche anno fa per i tipi di Aliante, è una riedizione destinata, in questo particolare frangente, a fregiarsi di una provvidenziale attualità, soprattutto in riferimento all'angolo visuale scelto dall'autore. Protagonisti e comprimari sono quasi tutti,m in qualche forma, “tecnici” del settore: ad iniziare dal protagonista che affronta la questione spesso con il codice alla mano, sostenuto dai consigli del dominus Egidio Spanna e del suo staff, nonché dai preziosi suggerimenti di Lara, una ragazza che gestisce, fra gli ulivi della campagna Pugliese, un centro di accoglienza per donne maltrattate. Ognuno sa il suo e fa il suo. Non ci sono invettive politiche, né annoiate elucubrazioni sociologiche, e nemmeno inconcludenti tirate femministe.
La retorica rimane fuori dalla porta, mentre dentro si accomoda una documentata riflessione condita da riferimenti giuridici e perfino saggistici di indubbia utilità. A sostenere il tutto, una narrazione serrata e vivace, non priva di colpi di scena e spettacolari inseguimenti, con punte di notevole ironia e squarci di profonda umanità. Resi ancora più vividi da una scenografia, romanticamente intrisa di baresità e pugliesità, a tanti familiare ma che Persico si premura di scrivere con puntualità e pazienza senza lasciar nulla di taciuto.
In questo multiforme universo di luci e ombre, amori ed orrori, si affanna, con sempre maggior coscienza, il giovane Alessandro che, oltre a dilettarsi in cucina, si diverte a redigere metaforiche ricette dosando emozioni e sentimenti. Spaghetti Paradiso, appunto. Scoprendo ogni giorno di più, come, nella gelida indifferenza del caos urbano, ognuno vorrebbe assaggiarne una forchettata per asciugare le lacrime e lasciarsi il passato alle spalle.

(Leonardo Petrocelli - © Gazzetta del Mezzogiorno - riproduzione riservata)